Non è solo il normale mercato auto e moto a soffrire l’accusa di “lusso inquinante”, ma anche tutto il settore del trasporto industriale. Un problema di alta caratura che induce una sensibilizzazione sempre maggiore.
Sarà poi vero che il mercato non abbia soluzioni in merito? C’è chi dice di no, ma, all’opposto, ci sono sorprese in merito, poiché la linea della produzione industriale dei veicoli IVECO e FPT ha lanciato un’importante novità.
Da studi di alto livello tecnico in Italia ed a Tokyo, in Giappone, dove il problema dei gas combustibili fossili è pluridecennale, sono emerse nuove possibilità.
Le emissioni di CO2 sono un rischio che ben conosciamo, ma ad esse si aggiunge una problematica apparentemente irrisolvibile: l’emissione di gas acidi dai liquidi di combustione e dai carburanti.
Le due emissioni principali sono miste e saturano le marmitte, spesso danneggiando le apparecchiature catalitiche, usurandone la resa e costringendo ad una costosa manutenzione.
E' risaputo che questo problema è determinante, ma è noto anche che la ordinaria catalisi non è in grado, almeno non lo era, di bloccare e rendere accettabili le emissioni miste dei due noti NOX (Nitrogeno Ossidato) e PM2 (particolato di piombo).
I due residuati sono difficilmente separabili ed è complicato e difficile incidere su entrambi perché i ben noti meccanismi catalitici portavano a poter abbattere la PM2, ma il NOX rimane in circolazione nelle emissioni per la semplice ragione che il tipo di filtro chimico agisce in misura contrastante su entrambi i residuati.
In un caso agisce bloccando l’emissione, ma più tali emissioni sono bloccate, più vengono liberate le emissioni del gas antagonista, vanificando gli esperimenti di catalisi.
Ora il sistema HI-ECR introduce, invece, una soluzione innovativa veramente eccezionale con un meccanismo complesso ma, al contempo, semplice di filtri paralleli all’introduzione di liquidi speciali, tra cui la famosa Urea da Ammoniaca, che opera un’azione di depurazione costante su entrambi i residuati.
Il risultato è stato sperimentato su grossi veicoli ad uso industriale e gli operai si sono espressi positivamente con indici di gradimento elevati relativamente al miglioramento dell’atmosfera, ma anche sul piano dell’umore nei cantieri e nei luoghi di lavoro.
Migliorare l’ambiente e partecipare all’abbattimento delle emissioni CO2 rimane una sfida ma di tono più ottimistico di un tempo.