La Parigi-Dakar: dal mito allo sport, nel segno della tradizione e della tecnica

Sin da piccoli abbiamo avuto la fascinazione per avventure in nazioni  esotiche in terre lontane e, spesso, tali avventure ci venivano  riportate da romanzi e da film Photo by Koen van Ginkel on Unsplash

Sin da piccoli abbiamo avuto la fascinazione per avventure in nazioni esotiche in terre lontane e, spesso, tali avventure ci venivano riportate da romanzi e da film, ma poi capita di vedere dei documentari, o trasmissioni sportive, e ci rendiamo conto che anche il mondo moderno, con le sue coincidenze impensabili, o con le sue incongruenze notevoli, prova a far vivere il mito a dei comuni mortali.
La Parigi-Dakar nasce per motivi incidentali sulla vicenda di un pilota smarritosi nel deserto del Nord Africa e da allora divenne una sorta di rievocazione coloniale e sportiva di rallysti, guidatori di truck e persino atleti long trailer che, partendo da Parigi giungevano a Dakar, passando suggestivi scenari di antichi Regni e distese di sabbia fino a raggiungere l’esotico Senegal.
Oggi come oggi la Parigi-Dakar ha cambiato decisamente significato essendosi spostata in Sud America e quindi non partendo più dalla capitale francese; ha per questo perso significato?
A parere di alcuni sì, perché cambiando i luoghi si perde il carico simbolico ed anche culturale di un’ iniziativa transcontinentale. Il dato tecnico non è da mettere in secondo luogo perché tali eventi danno l’occasione a importanti case automobilistiche di mettere alla prova i propri mezzi, motori, ritrovati e innovazioni.
Non è un mistero, ad esempio, che IVECO, nota marca di camion della Casa di Mirafiori, ebbe un rilancio della sua produzione proprio con le prestazioni dei suoi mezzi nello scenario difficile della Dakar; non per nulla divenne un camion “di moda” tra le carovane più meccanizzate di mercanti.

Adesso la storia non è cambiata, nel 2012 il pilota vincitore Gerard de Rooy, con la categoria Truck, ha avuto l’onore di mettersi al volante dell’IVECO alla griglia di partenza per l’edizione del 2014 conclusasi con una prestazione di rilievo con il solido e performante Truck IVECO Powerstar. Da tenere in considerazione la pericolosità e la difficile situazione di questa edizione, partita da Rosario per giungere a Valparaiso, con un pilota di moto morto per incidente e altri due morti tra i giornalisti argentini.
Siamo in procinto di ammirare la prossima corsa, che parte il 4 Gennaio da Buenos Aires per giungere, a più di novemila km di distanza, al suo traguardo di ritorno nella capitale argentina dopo foreste, deserti e altipiani.
La sfida è veramente dura e i teams sono in  fibrillazione, in primis l’IVECO che ci assicura una sfida a 360° per confermare i suoi risultati e i suoi brillanti motori, non per tacere il suo team di tecnici e di logistica che ha fatto miracoli in scenari di alto livello di difficoltà.

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Roberto S.

Laureato al Dams indirizzo musicale con una tesi di laurea in filosofia della musica, si divide tra la redazione di contenuti promozionali e la programmazione lato web per il mondo Linux e Microsoft. Nel poco tempo libero che gli resta trova anche il modo di suonare il sax.

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